[Speciale Pensare Troppo]: Come Prendere Velocemente Una Decisione Come fare a prendere una decisione?
Come fai a prendere una decisione in modo veloce e senza troppi rimuginii?
Nel terzo appuntamento dedicato al “pensare troppo” non potevamo non considerare questo aspetto.
A chi non è capitato – o non capita costantemente – di impiegare un lasso di tempo irragionevole per fare una scelta?
Ecco, c’è una tecnica molto semplice per aiutarsi, che forse farà ridere qualcuno ma che è di comprovata efficacia, tanto che la uso costantemente con i miei clienti.
E ti dico anche cosa accade quando tornano la volta dopo.
Pillola azzurra o pillola rossa?
Ti ricordi questa scena tratta da Matrix?
[youtube https://www.youtube.com/watch?v=spOBkd0P5Mc]
Ecco, immagina se il dialogo interno di Neo fosse andato in quest’altro modo:
“Beh, pillola rossa, non c’è storia. Voglio sapere la verità. …ma se poi questa verità non mi piace? Insomma, la mia vita non è il top, ok, ma non fa nemmeno schifo. Forse dovrei prendere la pillola azzurra. Però vuol dire privarmi per sempre della possibilità di sapere come stanno realmente le cose. Oddio, Morpheus ha detto che non mi ricorderei nulla, quindi nemmeno del fatto che ho perso quella possibilità. Sì, ma così sono un codardo, diamine! Insomma, potrei fare la differenza! Anche se c’è da dire che significa girare altri due film incapaci in grado di eguagliare il successo di questo. Oddio, che pillola scelgo? Ma non sarebbe stato più facile se ci fosse stata una pillola sola? A me nemmeno mi piace ingoiare le pillole! E se poi mi strozzo? Forse non dovrei scegliere nessuna pillola.”
Bene, questo è un tipico circolo vizioso.
Come dicevo nel primo articolo ([Speciale Pensare Troppo]: Il Dubbio Che Tormenta La Mente) si parte da una domanda a cui si cerca di dare risposta, ma la risposta non fa altro che generare una nuova domanda.
Come sciogliere l’impasse?
Testa o croce.
Bene, la tecnica è molto semplice e te la dico subito: di fronte a una scelta in cui non riesci a scegliere, lancia una monetina.
«… Aspetta, voglio capire bene prima di chiudere questo sito e non entrarci mai più per il resto della storia dell’umanità: mi hai appena detto che quando non so cosa scegliere devo fare testa o croce?»*
Esatto.
«… Guarda, sono ancora qui solo perché sono troppo curioso di capire cosa ti inventi per giustificarmi questa boiata mastodontica.»
Ok. È presto detto.
Ci sono risposte intelligenti, e risposte poco intelligenti. Qual è una risposta intelligente?
«Quella che risolve la domanda?»
Esatto. Quando hai un dubbio hai 2 possibilità:
- Conosci la risposta: e allora non devi far altro che dartela, e il dubbio si scioglie.
- Non conosci la risposta: e allora paradossalmente la risposta c’è comunque, è “Non lo so”.
Il problema, come visto nel primo articolo di questa serie, è quando dai una risposta che apre le porte a una nuova domanda, a cui fai seguire una risposta che ti porta a una nuova domanda, e così via.
Quando questo riguarda le scelte, poi, le cose peggiorano. Non solo ti arrovelli: ti blocchi! Ti blocchi nel dare risposte che non rispondono…
«…quindi risposte poco intelligenti.»
Esatto.
Ora, devi sapere che durante le sedute di terapia breve, quando un cliente mi dice che non riesce a prendere decisioni, io faccio esattamente questo: mi chino verso la mia borsa, prendo il portafoglio, tiro fuori una moneta da 50 centesimi (ammettilo, hai appena pensato: “Ammazza che pulciaro!”. Ti ricordo che l’obiettivo non è di offrirgli una cena) e gli dico: “Da qui alla prossima volta che ci vediamo, tutte le volte in cui ti trovi di fronte a una scelta del tipo A/B, pensaci cinque minuti: se in quel lasso di tempo non riesci a deciderti lancia questa monetina. Se esce testa fai A, se esce croce fai B.”
Il risultato
Solitamente ho due risultati:
- L’89% delle persone torna dicendo di non aver mai lanciato la monetina: semplicemente, nel momento in cui dovevano scegliere, gli sembrava troppo sciocca l’idea di dover affidare la decisione a una monetina, e quindi si sono limitati a… decidere loro stessi – laddove prima non riuscivano mai a farlo.
- Il 9% invece ha lanciato la monetina per qualche volta… poi anche loro si sono sentiti un po’ sciocchi e hanno iniziato a decidere da sé.
«E il 2% rimanente?»
Sai che non potrei mai ventilare la malsana idea che una soluzione possa andare bene per qualunque situazione, no? È ovvio, quindi, che ci sono casi per i quali questo semplice ma efficace stratagemma non funziona, così devo fare un lavoro diverso.
Il segreto del successo
Del successo di questa tecnica, sia ben chiaro!
In realtà, come accenna anche Nardone nel suo recente La paura delle decisioni, uno dei problemi principali di chi non riesce a decidere sta nel temere le conseguenze.
Nel momento in cui ci si trova di fronte alla condizione in cui a decidere per noi è una monetina (che rappresenta “il caso”), ridimensioniamo tutta la faccenda: meglio decidere noi, che far decidere al caso.
«E la paura delle conseguenze che fine fa?»
Come puoi immaginare, nel 90% dei casi le conseguenze sono nulle o minime. La paura delle conseguenze raramente ha a che fare con effetti realmente nocivi o insopportabili. Così, mano a mano che la persona sceglie (o fa scegliere la monetina) comincia anche a confrontarsi con queste “conseguenze”, rendendosi conto che a) non sono chissà che, e b) può sopportarle benissimo e farvi fronte tranquillamente.
Controindicazioni
So che questa domanda ce l’hai avuta per tutto il tempo: “Ma se devo decidere di lasciare o meno mio marito o mia moglie? O di licenziarmi? O di prendere un’altra decisione di grandi proporzioni?”.
In realtà qui la questione è diversa.
Prima di tutto, in questo articolo abbiamo parlato di persone che nella vita, in generale, hanno difficoltà a scegliere. Non si tratta di qualcuno che si trova di fronte a “una scelta difficile“, ma di chi continuamente ha “una difficoltà a scegliere“.
Il caso vuole che queste ultime persone quando si trovano di fronte a una scelta davvero grande e importante, spesso riescono a prenderla senza troppi problemi!
Ovviamente, quindi, non darei mai una monetina a chi mi dice: “Non so se lasciare mio marito”, o “Non so quale Università scegliere”, o “Non se trasferirmi o meno all’estero”.
In questi casi il problema è tutt’altro: non sono persone con un dubbio che ricorre di fronte a qualunque piccola scelta, ma persone che hanno bisogno di maturare e ponderare per bene una scelta importante – e il mio lavoro allora consisterà nell’aiutarle a chiarirsi le idee (e i sentimenti, dato che spesso sono in ballo anch’essi).
Quindi mi raccomando: non lanciare una monetina per scegliere se sposarti oppure no!
Conclusioni
A questo punto sta a te: come te la cavi con le scelte?
Mi piacerebbe sapere quali risultati hai ottenuto applicando la tecnica della monetina: il confronto con i risultati degli altri è sempre produttivo.
Puoi lasciare un commento qui sotto o scrivermi una mail: a te la scelta!
Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi
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Riferimenti bibliografici
Nardone, G. (2014). La paura delle decisioni. Come costruire il coraggio di scegliere per sé e per gli altri. Milano: Ponte alle Grazie.
*Tutti i casi descritti in questo blog sono frutto di invenzione, basati sulla mia esperienza clinica e non riferiti a persone realmente esistenti.