Quanto è efficace la psicoterapia online?
Mentre leggevo un’intervista alla mia amica Paola Biondi, ho scoperto che in Europa il 30% delle psicoterapie viene fatto a distanza. Non ho trovato la fonte di questo dato, ma corrisponde alla mia esperienza: ad oggi, il 25-30% delle mie psicoterapie le conduco via Skype, sotto richiesta da persone di tutto il mondo.
E non sono nemmeno un campione, in questo! Un’altra cara amica e collega, Roberta Guzzardi, mi ha detto che lei vede l’80% delle persone online.
Sorgono allora spontanee un po’ di domande: che cos’è la terapia online? E come funziona? Ma, soprattutto, è davvero efficace?
Proviamo a rispondere velocemente.
Che cos’è la Psicoterapia Online
Molto semplicemente, la psicoterapia online è una forma di terapia che viene fatta attraverso due dispositivi connessi a internet: da una parte c’è il terapeuta, e dall’altro c’è il/la cliente (o paziente, come preferite).
Può assumere diverse forme, tra cui:
- Chat-therapy: in questo caso i due comunicano via chat, scrivendo. Ad esempio possono usare Messenger, o WhatsApp, o dei sistemi dedicati. Non è importante quale programma usino, ma il fatto che utilizzino il testo, anziché la voce e il video, per comunicare, e che gli scambi sono in diretta: si presuppone, cioè, che entrambi stiano davanti allo schermo fino alla fine della seduta. La chat-therapy ha delle regole molto particolari e il terapeuta dev’essere appositamente formato nel farla.
- Email therapy: terapeuta e cliente comunicano tramite email, a turno. Al contrario della chat-therapy, non avviene in diretta, e possono passare diversi minuti, ore o anche giorni prima della risposta: naturalmente, su questo punto i due si mettono d’accordo prima. Per farla, ovviamente, entrambi avranno bisogno di una casella di posta elettronica a cui mandare e ricevere i messaggi.
- Video-therapy: in questo caso terapeuta e cliente si vedono e si sentono grazie a una webcam, un microfono e degli altoparlanti o auricolari (spesso tutti integrati nel dispositivo utilizzato – un portatile, un tablet o uno smartphone – mentre, nel caso del tradizionale PC, altoparlanti, webcam e microfono vanno comprati a parte). Per farla occorre un’app o un programma apposito: uno dei casi più comuni è la psicoterapia via Skype, ma possono essere usati anche altri programmi. Quella che pratico usualmente, oltre ovviamente alla terapia faccia-a-faccia, è proprio la terapia tramite Skype: come dicevo, circa 3 persone su 10 le vedo così.
Questi sono sicuramente gli esempi più comuni. E visto che sono esperto soprattutto nell’ultima, vediamo di capire come funziona la consulenza online tramite Skype.
Come funziona la terapia online via Skype
In realtà è molto più semplice di quel che si può pensare:
- si prende un appuntamento
- ci si vede a quel giorno/ora su Skype
- si fa la terapia
In sostanza è tutto qui! Da questo punto di vista non cambia molto, se non che devi scaricare Skype sul tuo computer o sul tuo smartphone/tablet.
«Ma dal punto di vista della seduta? Cambia qualcosa?»
In realtà… no. Tra poco parlerò dell’efficacia, ma per quel che riguarda la conduzione della seduta stessa le cose sono piuttosto simili agli appuntamenti di persona. Anche se, naturalmente, ci possono essere dei dubbi.
Dubbi e domande sulla terapia online
Penso che i dubbi più comuni sulla terapia via Skype siano questi:
- Ma non ti perdi parte del comportamento non verbale? Nì. Innanzitutto posso vedere il volto che, come sai, esprime più di qualunque altra parte del corpo le emozioni provate dalla persona; e posso ascoltare la voce (tono, ritmo, velocità), che è un altro importantissimo veicolo di informazioni. Inoltre, se ci pensi, molti psicologi hanno una scrivania tra loro e la persona, e quindi comunque non vedono tutta la parte inferiore del corpo, né le mani – quando vengono tenute sulle gambe. Quindi, da questo punto di vista, cambia poco.Semmai possiamo pensare ad altro: la luce può non essere sempre ideale, o la connessione può non essere sempre efficientissima, riducendo la qualità dell’immagine. Tuttavia, da psicologo, posso dirti una cosa: in psicoterapia il comportamento non verbale è utilissimo, ma raramente è imprescindibile. Nel senso che pur di fronte a una sua riduzione si può quasi sempre fare psicoterapia senza nessun problema.Se così fosse, la chat-therapy o l’email therapy, dove il comportamento non verbale è del tutto assente (sebbene vengano usate le emoticon come surrogato) non potrebbero esistere! Ma ti dico di più: ho alcuni colleghi psicoterapeuti che sono ciechi. Loro riescono a fare psicoterapia benissimo.
Quindi sfatiamo il mito della comunicazione non verbale: è importante, ma la psicoterapia non deve disperatamente aggrapparsi ad essa per funzionare bene. Sicuramente, comunque, il terapeuta dev’essere più presente e attento, questo sì. Ma se non lo fosse già di suo avremmo un altro tipo di problema!
- Ma non è uno modo meno “caldo” di vedere le persone?
Sì. Attenzione però: è “meno caldo”, non “freddo”. Nel senso che è, per molti, il “calore” che puoi trasmettere con la presenza fisica (anche se non tocchi mai chi hai di fronte, se non per stringergli la mano), è più vivo e presente. Tuttavia quando parli con un terapeuta tramite Skype, non ti sembra di parlare con un robot: c’è sempre un essere umano dall’altra parte!
Il contatto fisico dà sicuramente qualcosa di unico, che un video non può compensare. Però non pensare che senza quel contatto la relazione e le interazioni siano brutte, fredde e spoglie. D’altronde sai già che non è così, no?
«In che senso?»
Pensaci: ti sarà sicuramente capitato di stare al telefono con qualcuno, e di sentirti piacevolmente coinvolta nell’interazione. Proprio stamattina ero su Skype con il mio migliore amico, Fabio, che vive a Dubai ormai da anni. E oggi volta che ci vediamo/sentiamo è sempre un piacere. Non abbiamo affatto l’impressione di parlare con dei robot: siamo lì, entrambi, presenti, per il piacere di farci una chiacchierata assieme.Ora… ovviamente sarebbe molto più bello se la chiacchierata potessimo farcela di persona. Ma questo lo do per scontato! Non potendo farlo, Skype (o chi per lui) si rivela un mezzo adeguatissimo. In più, considera una cosa: per molte persone la vicinanza fisica è fonte di disagio, imbarazzo, ansia. Per tutte loro la terapia online è stata una manna dal cielo.
- Non bisogna fare prima una seduta di persona?No, non è necessario. Prima, il nostro Ordine Nazionale degli Psicologi, richiedeva questa prassi allo psicologo online, ma poi le ricerche sulla psicoterapia via web sono aumentate considerevolmente e ormai si è dimostrato che non c’è bisogno di un primo colloquio di persona. Si tratta per lo più di preferenze: alcune persone mi chiedono di vederci di persona, prima di farlo online, e ovviamente io acconsento sempre. Skype, la chat o l’email sono solo dei mezzi diversi per fare la stessa cosa: psicoterapia.
Strano?
So che molte cose possono sembrare strane, ma lo sono solo perché non ci siamo abituati. Il mio amico (oggi sono in vena di citare gli amici) Michael Norman, che pratica l’ipnoterapia ericksoniana (come faccio anch’io, insieme alle Terapie Brevi), lo fa abitualmente tramite Skype e via telefono, vivendo in Giappone e avendo clienti sparsi per il mondo.
Lo stesso vale per me. Le persone con cui faccio terapia online sono quelle che vorrebbero vedermi, ma che non possono raggiungermi fisicamente. Oltre a persone da tutta Italia, ho visto donne e uomini da Inghilterra, Francia, Spagna, Germania, Belgio, Marocco, Australia, Cina… Per lo più sono italiani e italiane che vivono all’estero, e che cercano uno psicoterapeuta online. Ma alcuni sono stranieri che, conoscendo l’italiano, hanno trovato interessante il mio metodo e mi hanno contattato.
Non ho ancora cominciato a farle in inglese, invece. Pur conoscendo abbastanza bene la lingua (e pur avendo condotto delle sedute in inglese, durante le mie formazioni all’estero), ritengo di non essere ancora in grado di gestire in un’altra lingua la complessità di una psicoterapia.
Penso sia una grande opportunità offrire a chi non può raggiungere il terapeuta, la possibilità di vederlo online. Anche perché dal punto di vista dell’efficacia, la terapia online ha superato tutte le prove.
La terapia online è efficace?
Un’altra domanda è sicuramente questa: “Ma la psicoterapia e la consulenza online, sono efficaci?”
C’erano molti dubbi, all’inizio, ma gli studi hanno dimostrato che – come spesso avviene in questi casi – erano pregiudiziali.
La terapia online è efficace quanto quella faccia a faccia, mediamente. “Mediamente” perché a volte lo è un po’ meno, ma a volte lo è un po’ di più!
Ad esempio, in una recente ricerca di Birgit e colleghi (2013), si è visto che tra un gruppo di persone depresse trattate tramite psicoterapia tradizionale, e un gruppo trattato online, quest’ultimo ha ottenuto un miglioramento leggermente superiore nel breve termine, e significativamente superiore tre mesi dopo aver concluso.
Infatti, questi ultimi, dopo la consulenza tramite computer (non so se usassero Skype o un analogo), ricevevano via email un riassunto dei compiti e della seduta, che andavano a rileggersi e che aumentava la loro aderenza al trattamento.
A volte pensiamo che magari tramite la terapia online la relazione con la persona sarà talmente tanto rovinata da renderla inefficace. Ma anche questo è un pregiudizio. Thompson (2016) ha visto che l’alleanza che terapeuta e cliente stabiliscono non viene affatto inficiata, e che anzi generalmente le persone sono contente del servizio di terapia online.
Puoi poi immaginare come, in particolare, le Terapie Brevi possano rivelarsi molto utili online.
Ma quand’è, allora, che non va fatta?27
Quando evitare la terapia online
Sicuramente, quando non ti piace.
Tempo fa mi chiamò una persona* che voleva fare terapia, ma al telefono capì che il mio studio di psicoterapia a Roma era troppo lontano per lei. Così, come faccio in questi casi, le dissi della possibilità della terapia online. Non le piacque. Mi disse che aveva bisogno di vedere fisicamente il terapeuta, sentire la presenza di una persona, e che uno schermo non era adatto per lei. Le dissi che aveva ragione e che la persona deve sentirsi in sintonia col modo di fare terapia, oltre che con il terapeuta. E alla fine le chiesi la zona in cui abitava e la aiutai a trovare qualcuno più vicino a lei.
Il punto è chiaro: se la terapia online non ti piace, al punto di non volerci nemmeno provare… non farlo! Nessuno deve sentire di calzare un modo di fare consulenza che gli va stretto. Se sei indeciso, il mio consiglio è almeno di provare. Se invece sei sicuro al 100% che non faccia per te, allora ecco un buon motivo per non iniziarla.
Un altro motivo per non farla può essere nei casi in cui è fortemente necessario che il terapeuta conosca e abbia contatto con le realtà del territorio del paziente. Ad esempio, fare terapia online con un adolescente lontano (posto che ovviamente i genitori devono firmare il consenso informato al trattamento del figlio), può essere un problema se dovesse esserci necessità, a un certo punto, di dover parlare con gli insegnanti.
O, in un altro caso, se la persona ha un disturbo grave, che necessita da parte del terapeuta un contatto diretto con familiari o istituti sanitari, la terapia online può ancora una volta non essere la scelta migliore.
Da notare, però, che in questi casi il problema non è “la terapia online”, ma il fatto che la situazione in sé, il contesto, necessita una serie di accortezze alle quali il terapeuta non può provvedere per via della distanza.
OneSession.it
Da queste riflessioni, e dopo alcuni anni di pratica con la consulenza e la terapia online, ho avviato con dei colleghi il progetto OneSession.it
Si tratta di un sito in cui puoi trovare una serie di psicologhe e psicologi, molti dei quali fanno terapia online. Vai sul sito, scegli il tuo terapeuta, e lo contatti direttamente.
La particolarità è che è l’unico sito in cui trovi psicologi tutti formati da me, e dal mio team, nella Terapia a Seduta Singola. La TSS è un metodo che permette di trarre il massimo da ogni singola seduta, al punto che per molte difficoltà può bastare anche un solo incontro. Quando ciò non è possibile – perché ovviamente ci sono problemi che necessitano più tempo – la Terapia a Seduta Singola permette comunque al terapeuta e alla persona di trarre il massimo da ogni seduta che faranno, cosa che consente anche di abbreviare la durata media delle terapie – niente terapie di anni e anni, insomma.
Se pensi che il servizio possa interessarti ti invito a dare un’occhiata: vai sul sito www.onesession.it
Mi farebbe anche piacere se volessi andare sulla Pagina Facebook dedicata (clicca qui) e darci le tue impressioni: raccogliamo sempre attentamente i feedback delle persone, perché vorremmo creare un servizio davvero efficace.
Terapia online: e ora che fare?
Quindi, se pensi di aver bisogno di un terapeuta, ma non ne conosci nessuno e internet per te non è un problema, sicuramente puoi provare a cercare online “psicologo online” e scegliere tra quelli che in Italia offrono questo servizio – o visitare OneSession.it e vedere se ne trovi uno/una direttamente lì.
Se poi ti va di lasciare un tuo commento e dirmi cosa ne pensi… mi farà solo piacere!
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia Seduta Singola
Ipnosi
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Bibliografia
Birgit, W., Horn, A. B., Andreas, M. (2013). Internet-based versus face-to-face cognitive-behavioral intervention for depression: A randomized controlled non-inferiority trial. Journal of Affective Disorders, 152-154:113-21.
Thompson, R. B. (2016). Psychology at a Distance: Examining the Efficacy of Online Therapy. Dissertation for the Portland State University.
*Tutti i casi descritti in questo blog sono frutto di invenzione, basati sulla mia esperienza clinica e non riferiti a persone realmente esistenti.