Immagino tu sia già in pensiero per la riunione di famiglia, vero? D’altronde il Natale è un momento di celebrazione, di unione e di condivisione, ma anche un’occasione in cui le tradizioni familiari, i legami affettivi e le aspettative sociali possono portare a situazioni imbarazzanti, soprattutto a tavola.
Psicologicamente stai già provando a prepararti a quel dannato decalogo, a quella serie di domande che i parenti, con una curiosità talvolta eccessiva, non esiteranno a fare. Quegli stessi parenti che siamo costretti a dover incontrare una volta all’anno o che preferiremmo non vedere.
A volte non odiamo il clima natalizio, ma le sue conseguenze. In questo periodo ci sentiamo privati della possibilità di scegliere con chi passare il nostro tempo, obbligati a scegliere se passare le feste con la propria famiglia d’origine, con quella acquisita o con gli amici e, oltretutto, ci sentiamo in dovere di essere cordiali, sorridere e di apparire contenti.
E’ proprio in questo contesto che certe domande possono essere fonte di sofferenza, proprio perché vanno a toccare argomenti delicati, momenti di difficoltà o fragilità personali. Per questo voglio farti un regalo: voglio aiutarti ad affrontare questa “situazione tradizionale” con il supporto delle Terapie Brevi.
Festività natalizie tra bilance e bilanci
Incontrando persone che frequentiamo poco, veniamo investiti di domande su come vanno le cose. In queste situazioni ci sentiamo forzati a fare un bilancio dell’anno che sta per passare, un bilancio che probabilmente vorremmo non fare, che non ci sentiamo di fare, anche a causa di eventi spiacevoli o di una serie di buoni propositi o programmi che non sono andati a buon fine.
È una situazione tanto comica quanto imbarazzante e dolorosa, quando i parenti, consapevolmente o inconsapevolmente, ti ricordano costantemente ciò che non hai raggiunto, come volessero sottolineare i tuoi insuccessi, dicendoti che il tempo sta scadendo e che la giovinezza è un bene prezioso che sta sfumando. Tutto questo accade con un sorriso dipinto in volto, mentre ti passano una fetta di pandoro e ti trattano con una cortesia e una cordialità straordinarie.
Tra le domande più comuni ci sono:
1. “Quando ti sposi?”. La peggiore delle domande che viene rivolta ai giovani adulti. La pressione di rispondere a questa domanda può essere opprimente, soprattutto se la persona a cui viene posta non ha ancora trovato il partner giusto, se preferisce non sposarsi affatto o se, semplicemente, non ha ancora preso una decisione definitiva.
2. “Quando fai un bambino?”. La domanda sul fare figli è un’altra che può suscitare disagio, in particolare per le coppie che non vogliono o non possono avere figli. E’ un tema sensibile, legato a difficoltà personali, economiche o sanitarie, che non sono necessariamente evidenti agli occhi degli altri.
3. “Quando ti laurei” oppure “Hai trovato lavoro?”. Le domande sul lavoro e sulla formazione universitaria possono creare imbarazzo, soprattutto per chi è in cerca di occupazione o per chi ha cambiato più volte carriera
Altre FAQ potrebbero essere: Perché non sei ancora dimagrito? Il Fidanzatino dove lo hai lasciato? Perché vi siete lasciati? Peccato, stavate cosi bene insieme. Sei Vegano? Oddio poverino, rischi non mangiare nulla
Rispondere diplomaticamente alle FAQ dei parenti
Non potendo impedire categoricamente agli altri di farci questo genere di domande, è importante imparare a gestirne gli effetti per non portarsi dietro il malumore. Pertanto:
– Accetta le scelte che hai fatto, è fondamentale imparare ad accettare con serenità le scelte che abbiamo fatto nella vita. Alcune cose sono nelle nostre mani per essere cambiate, mentre altre non lo sono. Fondamentale è il dialogo compassionevole con noi stessi. Dobbiamo imparare a comprendere e accettare il nostro percorso.
– Risposte circolari, ironiche e assertive. Ci sono diverse strategie che possiamo adottare, iniziando con risposte circolari. Se zia Rosa ti chiede perché sei ancora single, rispondi “perché non sono fidanzata”. Anche l’uso dell’ironia può essere efficace in queste situazioni. Potremmo rispondere con un tocco di umorismo, questo può far ridere e spezzare il ghiaccio. Infine anche un approccio assertivo è un’altra alternativa valida. Potremmo rispondere in modo deciso e diretto, dichiarando, ad esempio: “La mia vita sentimentale è un argomento complesso, e preferirei non discuterne in questo momento.” Questo dimostra sicurezza e mette fine alle domande indesiderate.
La cosa più importante da fare è concentrarsi su se stessi, prendersi cura del proprio benessere e non lasciarsi coinvolgere in conversazioni imbarazzanti. Ognuno di noi è il protagonista della propria vita e ha il diritto di viverla secondo i propri desideri e tempi, senza dover dare spiegazioni agli altri.
Se percepisci del giudizio nelle domande che ti vengono fatte, ricorda che il giudizio ci da sempre più informazioni su chi lo formula che su chi lo riceve. C’è una persona che non dovrebbe deluderti mai: quella persona sei tu!
Dr Flavio Cannistrà
Co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
Bibliografia
Zimbardo, P., Sword, R., Sword, R. (2012). The Time Cure. New Jersey: Jossey-Bass