Come riprendersi dalle vacanze

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Come Riprendersi Dalle Vacanze Conosci la “sindrome da rientro”?

Ma la sindrome da rientro, o post-vacation blues, esiste?

No. No, no e poi no. E l’avevo già detto anche Ecco Perché La “Sindrome Da Rientro” Non Esiste (Ed Ecco Due Modi Per Superarla Lo Stesso).
E se non dovesse bastare, anche Jeroen Nawijn, del Centro per il Turismo e il Trasporto Sostenibile, nel suo studio su 3’650 cittadini olandesi ha verificato un dato incontrovertibile: non ci sono segni di una depressione post-vacanze.

Anche se, pur non potendo parlare di disturbo, è esperienza di molti sentire un rientro faticoso, pesante, lento, svogliato. Io stesso, 2-3 anni fa, feci un errore che mi costò un rientro tutt’altro che piacevole, influenzando negativamente le mie energie delle settimane successive.

Cosa possiamo fare allora per riprenderci dalle vacanze? C’è qualche insegnamento derivato dalle Terapie Brevi che possiamo applicare?

Chiediti il perché

Ci sarebbe da chiedersi il perché si viva con tanta sofferenza il rientro dalle vacanze. Il motivo più comune è probabilmente quello legato ad alcuni errori che vedremo più avanti – tra cui c’è quello che feci io. Però possono esserci anche altre ragioni, soprattutto quando si tratta di un evento ricorrente.

Cioè, se tutte le volte che rientri da una vacanza, breve o lunga che sia, magari addirittura solo dopo un weekend fuori, avverti questo malessere, potrebbe esserci qualcosa che va oltre il semplice “imparare a fare un corretto rientro”.

«E cosa potrebbe essere, scusa?»
Beh, per dare alcuni esempi, potrebbe trattarsi di:

  • Noia: in senso ampio, intendo. Così le vacanze potrebbero essere un modo per sfogarti e provare nuove esperienze, ma al ritorno ti senti ripiombare nell’immobile tran-tran quotidiano.
  • Frustrazione: se in una o più parti della tua vita c’è qualcosa che non va, una macchiolina che sporca i tuoi pensieri, la vacanza è un ottimo modo per evadere, liberarti. Ma al ritorno quella macchiolina potrebbe essere sempre lì, e vederla continuerà ad irritarti.
  • Problemi: al lavoro, nelle relazioni, nell’immagine che hai di te… Problemi, problemi ovunque. Problemi che quando torni dalle vacanze ti aspettano dietro la porta di casa.
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Specie se ricorrente, il malessere post-vacanza può avere motivi tutt’altro che occasionali.

Ci possono essere mille motivi diversi, naturalmente. Il punto è che una vacanza non risolve tutto: in tal caso, quello che hai da fare è capire cosa c’è che non va e capire come risolverlo.

Naturalmente, come detto, non è sempre così: in alcune situazioni siamo proprio noi a commettere degli errori. In particolare uno.

L’errore principale di chi torna da una vacanza

Di solito ce ne rendiamo conto soprattutto dopo le vacanze estive, perché tendenzialmente sono le più lunghe (non per tutti, ovvio). Ma in generale queste difficoltà possono sopraggiungere dopo un periodo “abbastanza lungo” di ferie: una settimana, due… credo che non esista una regola fissa.

Il fatto è che noi ci adattiamo relativamente presto a certe situazioni. Così, dopo aver corso per diversi mesi, o per un intero anno, le vacanze estive, o in generale quelle di diversi giorni, ci attendono come un felice paradiso: e una volta in paradiso, chi vuole tornare?

Il problema però non è tanto il ritorno: come detto, è un problema di adattamento. Immagina questa cosa: metti una mano nell’acqua ghiacciata e dopo un minuto mettila nell’acqua calda: come pensi che sentirai quest’ultima? Bollente, probabilmente. Se invece cominci a versare l’acqua calda all’interno dell’acqua ghiacciata, il cambiamento di temperatura avverrà in modo più graduale, e tu non te ne renderai quasi conto.

L’errore principale di chi torna dalle ferie è quello di ricominciare “a bomba”, vale a dire subito dopo aver terminato le ferie. Attenzione: non sto parlando solo di chi torna dopo due settimane di casa al mare o di baita in montagna, e ricomincia il giorno dopo con il lavoro. Sto parlando anche di chi torna e magari ha ancora cinque o sei giorni davanti a sé, nei quali continua a oziare totalmente. Il ritorno al quotidiano sarà traumatico anche per lui.

Fu proprio questo l’errore che feci qualche anno fa.

Strategie per un rientro felice

Il punto, insomma, è che il rientro dev’essere graduale: come l’acqua calda versata in quella fredda. Dovresti cioè ricominciare pian piano a riabituarti alle quotidianità, miscelando insieme sia i momenti di relax che quelli di “lavoro”.

Ad esempio, quest’anno me ne sono stato in un fresco paese di montagna. Al mio ritorno avevo ancora una settimana prima di riprendere a vedere le persone nel mio studio. In quella settimana ho cominciato a lavoricchiare ogni giorno da 1 a 3 ore, riprendendo un po’ di cose lasciate in sospeso, anche solamente sfogliando del materiale.

Poi, avendo la fortuna di essere un libro professionista, nella settimana in cui ho ricominciato le sedute ho evitato di riempire completamente gli spazi in cui non vedevo persone con altro lavoro: l’ho fatto gradualmente, continuando a concedermi quindi qualche momento di stacco.

Cosa ci può dire la sindrome da rientro

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Se il problema perdura, è il momento di affrontarlo.

In sintesi, da quanto ci siamo detti possiamo apprendere principalmente due cose.

Da un lato il fatto che, se spesso quando torniamo dalle ferie o dai momenti di stacco viviamo uno stato di malessere, magari dato da noia, frustrazione o da problemi che tornano ad affacciarsi al nostro uscio, allora potrebbe essere il caso di prendere il toro per le corna e affrontarli: cambiare qualcosa nella tua vita che chiede di essere migliorato.

Dall’altro, la capacità a fare un rientro graduale, così da abituarci pian piano al recupero delle attività quotidiane, in modo da non vivere uno stacco troppo netto che, in molti casi, può essere davvero fastidioso.

Sono due opzioni piuttosto semplici e intuitive, eppure spesso la soluzione migliore è proprio quella che è qui a portata di mano, e che possiamo facilmente cogliere.

Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola

Ipnosi

 

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Riferimenti bibliografici

Nawijn, J. (2010). Happiness through vacationing: Just a temporary boost or long-term benefits? Journal of happines studies, 12(4), 651-665.