La tecnica dei 7 minuti: come smettere di rimandare

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Come smettere di rimandare?

Procrastinare. Che parola difficile: non capiamo mai dove vada la “r”. Al punto che magari rinunciamo e facciamo altro (o non facciamo nulla).

La procrastinazione, il rimandare, il non incominciare le cose, è un sintomo comune e nemmeno troppo banale.

Può essere occasionale, che tutti di tanto in tanto manifestiamo e che, come tale, rientra nella schiera dei comportamenti “normali”.
O può essere stagionale, come l’immancabile raffreddore di novembre.
Fino a diventare un atteggiamento quasi quotidiano, una parte di noi, un’escrescenza nata e più o meno involontariamente coltivata sul nostro carattere.

Vediamo di capire meglio “l’arte del rimandare le cose” e come le Terapie Brevi possono darci una mano con una semplice tecnica.

Dalla procrastinazione alla depressione

Rimandare non è solo un problema degli studenti, che guardano il libro di Analisi 1 e dicono: “Lo faccio dopo”, fino a trovarsi a dieci giorni dall’esame senza aver praticamente letto nemmeno l’indice.

Rimandare spesso è l’innocuo portabandiera di una legione di problemi detta “depressione”: il depresso rimanda, rimanda fino alla rinuncia, al punto che potremmo domandarci se rinuncia perché è depresso o se è depresso perché rinuncia.

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Dal procrastinare al deprimersi.

La procrastinazione può finire per diventare parte di noi, della nostra personalità.
Dire “Io rimando sempre” significa assegnarsi un ruolo, raccontare una storia di sé e poi impersonare quel personaggio col metodo di Stanislavskij (che, in estrema sintesi, voleva che gli attori pensassero, vedessero e sentissero come i personaggi che andavano a interpretare).

Un comportamento può diventare la stella di una costellazione di altri comportamenti. E se unisci quelle stelle con delle linee, un po’ come “unisci i puntini” della Settimana Enigmistica, può venire fuori una figura grottesca e poco piacevole: quella di una persona con la testa tra le mani, che si chiede perché non riesce a portare a termine – o anche solo a cominciare – ciò che desidera.

Come smettere di procrastinare

Ci sono tanti articoli che parlano del perché si rimandano le cose, ma oggi voglio essere breve, come la terapia che pratico.

Nelle Terapie Brevi, in particolari quelle post-strutturaliste (che nemmeno te lo sto a spiegare perché si chiamano così, sennò moriamo di sbadigli), si usa dire: “Fa qualcosa di diverso.”

Il cambiamento, infatti, passa spesso da situazioni in cui la persona ha fatto qualcosa di diverso rispetto al solito. 

Chi rimanda le cose spesso mette in atto delle soluzioni che non funzionano, come:

  • continuare a rimandare: che, lapalissianamente, non ti aiuterà di certo a smettere di farlo
  • aspettare il momento perfetto: un po’ come la dieta che incomincerai “lunedì prossimo”: se non ci hai già fatto caso ti faccio notare che è un altro modo di continuare a rimandare
  • creare l’organizzazione perfetta: in questo girone si posizionano coloro che si mettono a disporre cose e situazioni per una partenza perfetta (come i perfezionisti), spendendo tempo ed energie in un lavoro che li stanca o li rende insoddisfatti prima ancora di partire

E altre ancora. Bisogna allora fare qualcosa di diverso, qualcosa che ti tiri fuori da questo loop infinito.

La tecnica dei 7 minuti

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La tecnica dei sette minuti.

«Perché 7?»
Mi piacerebbe risponderti, ma questo è un segreto che solo i più saggi tra i Terapeuti Brevi conoscono, e che viene tramandato di generazione in generazione a chi supera prove atrocissime.

O probabilmente è un numero come un altro.

Poco male, perché funziona a meraviglia, e il mio consiglio è quello di attenerti scrupolosamente a questo numero: né a uno di più, né a uno di meno.

La tecnica si spiega in una riga: quando devi fare una cosa mettiti a farla per 7 minuti.

  • Devi studiare? Mettiti a leggere il libro per 7 minuti (e magari usa delle tecniche di studio ad hoc, come spiego 3 Articoli Di Terapia Breve Per Migliorare Lo Studio)
  • Hai bisogno di pulire casa? Vai nel ripostiglio a prendere scopa e straccio e datti da fare per 7 minuti.
  • Vuoi fare esercizio fisico? Comincia ad allenarti per 7 minuti.
  • Pensi che ti farebbe bene uscire? Vedi fin dove arrivi in 7 minuti (o in 3 minuti e mezzo, se vuoi usare i rimanenti per tornare indietro).

Vorrei spiegarti perché funziona, ma sarebbe meglio che tu la provassi in prima persona.

Il mio suggerimento allora è questo: applicala e vedi il risultato. Poi sulla mia Pagina Facebook mi dici che cosa ne pensi e qual è, secondo te, il meccanismo che la fa funzionare.

La volontà di cominciare

Se non hai voglia di cominciare nemmeno per 7 minuti puoi ridurre la tecnica (contraddico quanto detto sopra, ma d’altronde sei tu il metro di valutazione di te stesso): puoi decidere di fare quella cosa per 5 minuti, o per 4, o per 2 soli minuti.

L’importante è che cominci a farla. Puoi anche contare i secondi mentre la fai.

Potresti anche inventare la tecnica dei 55 secondi, se vuoi. Una parte di te penso che sia in grado di incominciare molte cose per 55 secondi, e di finirne molte anche in meno tempo. La tua volontà, probabilmente, è meno debole di quel che pensi.

Se ti rendi conto di aver bisogno di un aiuto in più, puoi rivolgerti ad uno Psicologo. Ricordati che puoi usufruire della terapia online, che ha la stessa efficacia di quella dal vivo.

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Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

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