Lutto: cosa fare con chi ha subito una perdita?

Brindisi e Melissa rimangono scolpiti nella mente. Tutti ci confrontiamo con la perdita, ma viverla così scuote emozioni difficili. Gli psicologi della Puglia ne sono consapevoli e il sistema sanitario li ha messi a disposizione di chi ne ha bisogno.

Ma che può dire la persona comune davanti alla perdita vissuta da un amico?

Come aiutare una persona che ha subito un lutto

Cosa vorresti dire, infondo, che l’altro voglia davvero ascoltare? Parole di conforto? Ti sembra che l’altro non riesca a sentirle, immerso nella rabbia e nel dolore. Parole di vicinanza? L’altro è grato del nostro contatto, lo sappiamo, eppure sembra distante, perso in una sua dimensione.

Parole di distrazione? Col giusto tatto, possono servire.

Non rischiamo di sembrare freddi e distaccati?

La freddezza si manifesta in finti abbracci e scompare in risa spontanee: si può essere molto caldi mentre si aiuta l’altro a portare la mente altrove. Il distacco, invece, è solo apparente. L’altro sa che la perdita siede silenziosa lì accanto: la sente, la percepisce, la vive, e sa che rimarrà lì per del tempo. Portarlo per qualche momento lontano da lei significa avvicinarlo a noi, al resto del mondo.

Non è una fuga, è un momento di pausa dalla sofferenza.

Il dolore della perdita

Ma la perdita sembra un grande dolore…

La perdita è un grande dolore. È un viaggio sul fuoco che devi portare a compimento: terminarlo è l’unico modo per lenirne la sofferenza. Lo psicologo a volte è il compagno di viaggio di chi si blocca al centro del fuoco e non riesce ad andare oltre, ma non tutte le volte che viviamo una perdita abbiamo bisogno di ricorrere a lui. Le persone vicine sono lo strumento migliore.

Quando un amico ha appena subito una perdita, le persone che abbiamo in comune mi guardano in attesa, come se in tasca avessi una bacchetta magica da tirare fuori. Sebbene per lavoro mi confronti spesso con la perdita, so che tutte le persone care diventano risorse indispensabili per chi l’ha appena subita.

Suggerimenti di fronte al lutto

Ciò che suggerisco a chi non sa come comportarsi, è di iniziare con una cosa semplice: farlo distrarre. Spesso confondiamo l’importanza della persona persa con il dolore della perdita. Parliamo di chi se ne è andato perché ne conosciamo il valore, ed evocarlo sembra riportarlo accanto a noi.

Anche chi rimane sa di questo valore, ma rievocarlo in questi primi momenti gli mostrerebbe semplicemente che l’ha perso, portandolo sull’incolmabile vuoto che ha di fronte. Lui sa cosa sta vivendo, sa che dovrà viverlo per un tempo indefinito, allora la cosa migliore è alleggerirgli il viaggio.

Dicevi che delicatezza e tatto non vanno dimenticati, giusto?

Certo. Naturalmente ci ricorderemo che l’altro ha appena subito una perdita e sta vivendo un lutto. Così, eviteremo di apparire superficiali, di sminuire i suoi sentimenti, di spingerlo al divertimento innaturale; senza costringerlo lo terremo impegnato, senza sovraccaricarlo, e pur non conducendolo noi verso quel vuoto non ci preoccuperemo quando ogni tanto sarà lui che ci parlerà – con le parole o con gli sguardi – di ciò che sta provando.

Con tatto non negheremo la realtà che sta vivendo, cercheremo solo di attutire le immancabili volte in cui vi poserà lo sguardo.

Dott. Flavio Cannistrà
co-Fondatore dell’Italian Center for Single Session Therapy
co-Direttore dell’Istituto ICNOS
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi

Riferimenti bibliografici
Il Tempo (21 maggio 2012). Brindisi, psicologi pronti a riaccompagnare il rientro a scuola degli studenti.