Prova a risolvere questo problema: prendi un foglio di carta e disegna 9 punti disposti come nella figura qui sotto.
Il Problema Dei 9 Punti: Superare I Propri Limiti Devi tracciare non più di quattro segmenti di linea per coprire tutti i 9 punti, ma senza mai staccare la penna dal foglioAdesso, traccia fino a quattro segmenti di linea, in modo da toccare tutti i punti.
Mi raccomando però, c’è una sola regola del tutto fondamentale: nel tracciare le linee non devi mai staccare la penna dal foglio.
Pronto?
Buon divertimento!
Ci sei riuscito?
Se la risposta è “Sì“, sei un genio!, anche se purtroppo non potrai inserire quest’esperienza nel tuo curriculum vitae.
Se la risposta è “No“, tranquillo: non ci riesce praticamente nessuno, finché non gli viene spiegata la soluzione.
Vuoi saperla?
Eccola qui:
«Aspetta un attimo… Sei uscito dai bordi!».
Vero, ma solo perché le istruzioni non impedivano di farlo.
Il problema dei limiti auto-imposti
Questo gioco veniva frequentemente usato all’interno dei contesti di formazione al problem solving e nei testi sulla creatività. Un esempio è il bel libro Il pensiero laterale, del maestro della creatività Edward De Bono, che è un testo base per cominciare a pensare in modo diverso. Curiosamente viene proposto anche in alcuni testi di Terapia Breve, per allenare la mente e per mostrare come a volte, di fronte a un problema, ci blocchiamo per via di limitazioni auto-indotte. Questo è un classico esempio del fatto che come percepisci il mondo determina come vivi la realtà.
«Questa cosa mi ricorda un po’ Matrix».
Be’, in effetti il concetto è molto simile. Certo, qui non puoi volare o fermare i proiettili, ma pensaci: tutti coloro che affrontano il gioco dei 9 punti con la credenza autoindotta di non poter uscire dai confini dei punti stessi (anzi, con la percezione che esistano dei confini!) non riusciranno mai a risolverlo.
Il pensiero limitante nella vita quotidiana
Ora, trasferisci questa verità nella vita quotidiana: siamo bravissimi a crearci degli autoinganni, che potrebbero impedirti di agire come vorresti. Per il semplice fatto di pensare che “così non si fa” o “così non si può” limiti delle possibilità, impedendo il progredire del miglioramento o nel raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Eppure, a voler provare qualcosa di diverso, si potrebbe riuscire a creare nuove soluzioni per vecchi problemi. Ricordando, inoltre, che per lo stesso problema possono esserci più strade di uscita, come per esempio vediamo qui:
Queste applicazioni sono molto interessanti per tutti coloro che voglio sviluppare e potenziare il proprio pensiero laterale descritto da De Bono, cioè la capacità di trovare soluzioni non ortodosse a problematiche più o meno comuni.
E tu, cosa potresti fare, di diverso, per risolvere problemi che ancora non riesci a superare?
Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve,
Terapia a Seduta Singola
e Ipnosi
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Riferimenti bibliografici
De Bono, E. (1967). Il pensiero laterale. Milano: BUR, 1969.
Watzlawick, P., Weakland, J.H., Fisch, R. (1974). Change: la formazione e la soluzione dei problemi. Roma: Astrolabio.
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