Ti è mai capitato di avere un’ansia intensa – tachicardia, tremori, affanno… – che ti ha fatto pensare: “Oddio! Sto impazzendo!” o “Che succede?! Sto perdendo il controllo!!!”?
È la paura di perdere il controllo di se stessi, che si può manifestare in questa o altre forme. Si tratta spesso di una manifestazione degli attacchi di panico, e in generale di un problema di natura ansiosa.
La buona notizia, però, è che con alcuni stratagemmi derivati dalla Terapia Breve si può risolvere facilmente.
I sintomi della paura di perdere il controllo
Se vai a vedere i sintomi degli attacchi di panico, tra questi ci può essere la “paura di morire” e la “paura di perdere il controllo o impazzire”. Tuttavia quest’ultima si può avere anche all’interno di altre problematiche: fobie (come la fobia di guidare, o l’agorafobia), disturbi ossessivi, persino disturbi psicotici.
Chiariamo subito una cosa: se hai la paura di perdere il controllo, non significa che hai un disturbo psicotico, ossessivo, fobico o quant’altro… Semplicemente, si riscontra che si soffre per quei problemi può provare anche questo tipo di paura.
Descriverne i sintomi non è facilissimo, forse perché la paura di perdere il controllo è un sintomo in sé! Non è un vero e proprio disturbo, né una sindrome. Forse è più giusto dire, quindi, che può assumere diverse forme, come:
- la paura di perdere il controllo del proprio corpo
- la paura di impazzire e fare del male a se stessi, o agli altri
- la paura di fare un gesto inconsulto, come buttarsi da una finestra o giù da un dirupo con la macchina
- la paura di perdere la lucidità mentale e il controllo della mente
- la paura di perdere il controllo delle proprie emozioni
Sono solo alcuni degli esempi possibili. Tutti però hanno in comune una cosa: la persona teme, o sente, di non avere più la possibilità di controllare se stessa, il proprio corpo, la propria mente o le proprie azioni.
Le cause della paura di perdere il controllo
Come sai, in Terapia Breve non si va a indagare le presunte cause passate. Questo perché, appunto, sono “presunte” (la memoria, dico sempre, non è come un video di YouTube: non puoi essere certo della causa di un evento – soprattutto se molto remota), ma soprattutto perché, una volta svelate le cause… il problema non sparisce magicamente!
Bisogna agire nel presente, sui comportamenti che lo mantengono in vita oggi.
E spesso (ma non sempre, naturalmente) chi soffre per questa paura è proprio una persona… controllante! Non significa necessariamente che sia una persona che controlla tutto nella propria vita, ma qualcuno che in determinati ambiti tende ad avere, o magari solo a desiderare, un forte bisogno di controllo. O, ancora, può darsi che sperimenti ciò solo in un certo periodo della propria vita – ed è lì che nasce il problema.
L’ho descritto molto semplicemente, ma spero ti abbia dato un’idea. Il punto, infatti, è che se proprio volessimo ricercare delle cause, dovremmo andare a guardare il modo in cui la persona “vede” le cose, e quello che “fa” di conseguenza.
Il controllo che fa perdere il controllo
La vita non ci tiene a essere controllata da noi. Come diceva John Lennon: “La vita è ciò che ti capita mentre stai facendo altri progetti.”
Significa che una buona dose di incontrollabilità fa proprio parte della vita quotidiana. Allora, quando cerchiamo di “avere tutto sotto controllo”, di mettere alla nostra mercé il caso e la coincidenza, di illuderci che esista una sorta di algoritmo che renda tutto automatico, meccanico e prevedibile, stiamo aprendo le porte alla perdita di controllo.
È come se, vedendo un gatto che cammina sulla ringhiera del balcone, avessi talmente tanta paura che possa cadere di sotto da afferrargli le zampe per tenerlo sotto controllo: quello impazzirebbe, si dimenerebbe e… probabilmente cadrebbe veramente di sotto!
La vita non è sotto controllo
Tutto questo può valere in parecchi ambiti:
- nelle relazioni amorose
- sul lavoro o nello studio
- nell’organizzazione della vita quotidiana
- nella progettazione del futuro
- nei rapporti con gli altri
In qualunque ambito puoi, potenzialmente, scontrarti con la realtà che le cose, in verità, non sono del tutto sotto il tuo controllo.
Uno dei miei mentori, Michael Hoyt, direbbe che il modo in cui guardi le cose (“Devo avere tutto/quella cosa sotto controllo”) determina il modo in cui agisci (“Fammi fare questo e quest’altro, così avrò tutto sotto controllo”). Ma quando ti rendi conto che non hai tutto sotto controllo… arriva l’ansia.
Dal controllo all’attacco di panico
L’ansia è una risposta fisiologica. Serve per attivarti. È come il timer del forno che, con il suo ding!, ti avverte di controllare le pietanze – e, se sono cotte, di spegnere il tutto. Se lo ignori, però, succede un macello.
Anche a livello fisico l’ansia ti aiuta. Perché, secondo te, quando sei in ansia il cuore batte più forte, i muscoli sembrano più tesi, il respiro si accorcia…? È la tua mente che sta preparando se stessa e il tuo corpo a reagire.
«Va beh, ma se devo finire un lavoro perché dovrei avere i muscoli più pronti e scattanti?!»
Perché, semplificando anche qui, l’ansia è una cosa antica, vecchia quanto l’uomo – anzi, più vecchia di lui. Così, millenni fa, al nostro antenato gli serviva per essere pronto a scappare dalla tigre dai denti a sciabola, o ad attaccarla per sopravvivere. Oggi la risposta ansiosa è rimasta la stessa, sebbene i “pericoli” siano cambiati.
E, ad ogni modo, quell’attivazione ansiosa fa sì che tu, di fronte a un’urgenza, un imprevisto, un compito impegnativo o una scadenza, sia pronto e attivo.
Il problema è che se la tua risposta è quella di cercare di avere ancora più controllo, l’ansia non potrà fare altro che salire: d’altronde stai cercando di spegnere l’ansia da controllo buttandoci sopra… ancora più controllo! Da qui l’ansia può aumentare fino a livelli parossistici, come può essere un attacco di panico.
Come puoi liberarti della paura di perdere il controllo
Per risolvere la paura da perdita di controllo, ci sono almeno 2 cose che devi fare:
- Intervenire sul problema presente: significa andare a vedere quali sono le cose che la persona fa e che la portano a quell’intensa risposta ansiosa, per bloccarle. In Terapia Breve funzionano molto bene le Le Tecniche Paradossali In Terapia Breve – Brief! #5, che generalmente aiutano a spegnere il fuoco dell’ansia in poco tempo. Inoltre, più in generale, si identificano tutti quei comportamenti che non farebbero altro che aumentare l’ansia, aiutando la persona a gestirli.Tra questi comportamenti, possiamo trovare anche il continuo parlare di ciò di cui abbiamo paura (cosa che ci fa tenere sempre in testa la paura stessa – che, in questo caso, è rappresentata dalle cose che non riusciamo a controllare), non delegare mai (avendo quindi la pretesa di fare tutto noi “Perché gli altri non fanno le cose bene come me”), e ovviamente controllare ogni singola cosa, ogni singola volta.
- Aiutare la persona ad avere un sano controllo: controllare è sano, essere perfetti è inumano! Quindi bisogna imparare a lasciare un po’ di controllo nella vita quotidiana, cioè a diventare più elastici e flessibili, ricordandosi che di fronte a una bufera una canna flessibile si piega, mentre una rigida si spezza.Riprendendo i punti di sopra, bisogna allora imparare, nella vita quotidiana, a mollare un po’ le briglie. Spesso, questo strano animale chiamato vita va avanti molto bene per conto suo, senza la tua costante presenza.
Se vuoi apprendere anche altre tecniche, o fare domande, puoi seguire la mia Pagina Facebook, dove spesso parlo anche di questi argomenti.
Cosa puoi iniziare a fare
Se l’ansia da controllo non ha ancora completamente invalidato la tua vita (cioè se non la vivi costantemente a livelli alti e, è il caso di dirlo, incontrollabili – situazione per la quale è meglio rivolgersi a uno psicologo), sicuramente puoi allenarti cominciando a ridurre la pressione. Significa che puoi cominciare a mollare un po’ di controllo.
Questo si può fare in diversi modi, dall’apprendere tecniche di rilassamento all’avere, in generale, un atteggiamento meno controllante nella vita di tutti giorni. Ad esempio, una persona che veniva da me mi raccontò entusiasta di quando fu finalmente in grado di preparare la valigia per le vacanze il giorno prima di partire, e non con dieci giorni di anticipo com’era solita fare.
Piccole cose quotidiane, insomma.
E se vuoi approfondire un po’ l’argomento, puoi senz’altro provare a leggere il libro Psicotrappole, in cui si parla anche di questo: quali sono quei comportamenti e atteggiamenti che possono portarci a diverse risposte disfunzionali, come quelle di natura ansiosa derivate da un eccesso di controllo.
Se ti rendi conto di aver bisogno di un aiuto in più, puoi rivolgerti ad uno Psicologo. Ricordati che puoi usufruire della terapia online, che ha la stessa efficacia di quella dal vivo.
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Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
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Bibliografia
Nardone, G. (2013). Psicotrappole. Milano: Ponte alle Grazie.