Spesso la paura di un male ci conduce ad un male peggiore – Ballau
Sempre più frequenti sono le richieste di psicoterapia che ricevo per un problema che può diventare davvero limitante per la vita delle persone: l’anginofobia. Questa difficoltà riguarda la paura irrazionale di morire soffocati a causa di qualcosa che potrebbe andare di traverso: cibo, pillole, nei casi più gravi liquidi o la stessa saliva.
È un problema che può presentarsi con livelli diversi di intensità e gravità e che può colpire sia adulti che bambini o adolescenti.
Nell’anginofobia la paura non è data tanto dall’azione del deglutire, ma dal fatto che deglutendo poi si possa andare in contro ad un soffocamento.
Spesso questa paura può derivare da esperienze spiacevoli capitate in prima persona, come una caramella, una briciola o un pezzo di cibo andato di traverso, oppure aver visto qualcuno strozzarsi e aver sviluppato da lì la paura che potesse succedere qualcosa di simile.
Cosa hai fatto per risolvere il problema?
Se soffri di anginofobia sicuramente vivi con ansia il momento dei pasti e, in linea generale, l’idea di mangiare non ti rende tranquillo.
I pasti, da momenti piacevoli e conviviali, adesso sono una tortura e sono il culmine dei tuoi pensieri ansiosi sulla paura di soffocare.
Per cercare di tenerli a bada cerchi di avere tutto sotto controllo: un bicchiere d’acqua sempre pieno e raggiungibile, fare dei pezzi molto piccoli o addirittura frullare il pasto, mangiare sempre con qualcuno che può aiutarti in caso di bisogno.
Ma di fatto, anche se ti sforzi di controllare tutto, questo non è sufficiente per far scomparire la tua paura. E allora, nel tentativo di risolvere questa difficoltà controlli sempre di più, finché cercando di controllare, paradossalmente perdi il controllo.
E da qui entra in gioco un’altra soluzione che apparentemente è efficace, ma che a lungo andare si dimostra inadatta e limitante: l’evitamento.
In genere, si comincia con l’eliminare la carne, il pesce, la pasta, poi alcune verdure, il pane e così via.
Nell’immediato ti senti sollevato dalla minaccia (e questo è il motivo per cui ritiene sia una tentata soluzione efficace e la applichi nuovamente), ma subito dopo l’effetto più pericoloso che si produce sarà purtroppo quello di confermare la pericolosità del cibo evitato (“non sono rimasto soffocato perché non ho mangiato quel determinato alimento”).
Così si crea un circolo vizioso che si autoalimenta ed ogni evitamento lascia il posto all’evitamento successivo.
Come può aiutarti la Terapia Breve?
Quando la vita di una persona è così limitata a causa di questa difficoltà, c’è ancora di più l’urgenza di aiutarla nel più breve tempo possibile.
La Terapia Breve rappresenta un approccio particolarmente efficace ed efficiente nello specifico per l’anginofobia e per il trattamento dei disturbi fobici e ossessivi in generale, sia nel caso di adulti che di bambini.
Già in prima seduta, l’obiettivo sarà quello di ridefinire e comprendere il funzionamento del problema nel presente e individuare i meccanismi che lo mantengono, per poi procedere ad interrompere il circolo vizioso che causa la persistenza del problema.
“Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola” – Cesare Pavese
Dr Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Terapia Breve
Terapia a Seduta Singola
Ipnosi
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