«Adesso non mi va».
Quante volte ti ripeti questa frase?
Devi fare qualcosa, magari anche importante, oppure necessaria, ma non ti va, non hai voglia.
A volte dietro possono esserci motivi ben forti, anche se non ne siamo del tutto consapevoli. A volte no. Eppure, in entrambi i casi, spesso la soluzione è semplice: trovare un modo efficace per motivarsi.
E oggi non ne vedremo uno, ma sedici!
The Muse, una società che si occupa di consulenza di carriera (mi spiace per chi pensava che stessi parlando della nota band musicale), ha sintetizzato 16 semplici trucchi per motivarsi a… fare!*
Qui di seguito li ho tradotti e rivisti per voi, dividendoli in due parti.
Cominciamo:
- “Bastano 5 minuti”. Il primo trucco lo conosciamo tutti, ma spesso ci dimentichiamo davvero di quanto sia potente: per iniziare a fare qualunque cosa la maggior parte delle volte basta solo iniziare. Il trucco consiste in questo: prendi una sveglia, mettila a suonare per cinque minuti dopo, e comincia a fare ciò che devi fare in quel lasso di tempo. Lavorare, scrivere, studiare, cominciare un progetto, avviarti in palestra… Suonata la sveglia puoi decidere se continuare o fermarti. Spesso ti renderai conto che, una volta cominciato, lo scoglio maggiore sarà superato.
- “Usa il corpo per svegliare il cervello”. Questo l’ho consigliato già in qualche Come Aiutare La Mente Facendo Delle Pause. Spesso iniziamo un lavoro, ma poi è difficile continuare, mantenere la concentrazione, continuare a sentirsi stimolati. E così ti ritrovi a sfogliare le pagine di Facebook, a guardare le scarpe su Zalando, o leggere i (vecchi) messaggi di WhatsApp (o qualunque altra cosa tu abbia machiavellicamente ideato per non fare ciò che devi fare!). Il cervello va stimolato e il corpo è un ottimo modo per farlo. Alzati, cammina, gira per la stanza, fai due passi in corridoio, affacciati al balcone, prendi un caffè dall’altra parte della stanza, scendi dieci minuti in strada… La sedentarietà stanca, non attiva, non motiva, ed è una nemica di un buon lavoro. Spesso pensiamo che una pausa corrisponda al relax, ma di norma dovremmo prenderci più spesso tante piccole pause attive!
- “Compiti sfidanti”. Hai mai sentito parlare di quei bambini che a scuola hanno brutti voti perché… si annoiano?! Bene, quei bambini siamo tutti noi. Ognuno di noi ha bisogno di compiti stimolanti, sfidanti. Quanta soddisfazione provi a fare delle parole crociate con la soluzione scritta accanto? Certo, all’inizio può essere bello dire: «L’ho finito!», ma alla lunga torna il discorso di prima: il nostro cervello ha bisogno di essere stimolato! Non evitare compiti sfidanti: ricercali e affrontali. Naturalmente non devi scalare il K2 se non hai mai fatto nemmeno un pic-nic in collina, ma cerca spesso qualcosa che ti richieda un po’ di applicazione, altrimenti la tua mente, giustamente, non capirà perché mai deve darsi da fare.
- “Prepara il terreno stasera”. Rimandare a domani è un’ottima strategia fallimentare: sappiamo che tanto, domani, non faremo nulla. Eppure lo dobbiamo fare! Come motivarci? La sera prima fai una breve To Do List, una lista delle cose da fare il giorno dopo: dev’essere semplice e operativa, con compiti chiari e ben identificabili, e possibilmente pianificati nel tempo (“La mattina faccio questo…”, “Alle ore 10:00 compro quell’attrezzo…”). Questo equivale a dare una piccola spinta al primo pezzo del domino, per svegliarsi con una motivazione aumentata il giorno dopo.
- “Usa gli strumenti giusti”. Sembra una banalità, ma non avere gli strumenti giusti riduce la motivazione. Devi buttare giù delle idee? Assicurati di avere fogli di carta da usare in velocità. Devi stendere un progetto tramite PC? Scarica tutti i programmi che ti servono. Vuoi uscire per andare a correre? Tira fuori pantaloncini, maglietta e scarpe da ginnastica. Come un bravo cuoco devi assicurarti di avere gli ingredienti giusti, prima di iniziare. In più una bella combo (una combinazione volta a ottenere un risultato maggiore) è quella tra questo trucco e il precedente: prepara il giorno prima gli strumenti di cui avrai bisogno il giorno dopo.
- “Fatti ispirare”. Gli americani (e non solo) usano spesso appendere al muro poster e post-it con frasi motivazionali: “You can do it!”, “Keep calm and… DO YOUR BEST!”, e via dicendo… A noi fanno un po’ ridere, ma è la loro cultura. Tuttavia, se loro hanno gli “slogan motivazionali”, noi, culturalmente e da qualche millennio in più, abbiamo decisamente di meglio: le Muse ispiratrici. Cosa significa? Significa che in effetti farsi ispirare non è così stupido: leggere, ascoltare o vedere storie di persone che ce l’hanno fatta (e non parlo necessariamente di Grandi Big, ma anche di amici, parenti o conoscenti) in campi simili o diversi da quello in cui stai operando, è un ottimo modo per farti coinvolgere nella can-do-it attitude, cioè per assumere un atteggiamento grazie al quale puoi dirti: «Ok, è difficile, è noioso, ma… ce la posso fare». Io leggo spesso e volentieri biografie di grandi, medi e… “piccoli” uomini.
- “Rockeggia!”. Come detto al punto 2, occorre stimolarsi! Nello specifico, la musica può essere un ottimo sistema. In generale è innegabile che la musica possa aiutare in almeno due grandi situazioni. La prima è quando sei in pausa, perché ti aiuta ad uscire fuori dal compito e a distrarti pienamente, per ricaricare le batterie mentali con più velocità. La seconda è proprio mentre lavori. Infatti certi tipi di attività possono essere facilitati da un sottofondo musicale. Durante le sessioni di formazione, ad esempio, io uso spesso la musica, poiché tiene le persone attive e facilita alcuni processi creativi. Oppure, caso più personale, durante l’Università mi capitava spesso di studiare volutamente con musica “movimentata” e ad alto volume: l’effetto paradosso di questo stratagemma era quello di aumentare notevolmente la concentrazione su ciò che stavo leggendo, migliorando la comprensione.
- “Non essere perfezionista”. Ne ho già parlato in questo articolo: essere perfezionisti non è mai un bene. Anzi, per quanto ai più meticolosi questo sembri assurdo, l’errore è una forma di apprendimento. Senza errori non c’è possibilità di crescita, quindi è bene sapere che da ogni errore si imparerà qualcosa. In aggiunta, devi pensare che una vetta troppo alta abbatterà la tua motivazione. Va bene la volontà di arrivare in cima, ma prima di tutto preoccupati di arrivare ai cento metri successivi al punto in cui ti trovi ora, e solo dopo ai cento seguenti… e così via, di piccoli passi in piccoli passi.
Questi sono i primi 8 semplici – ma pratici – trucchi per motivarti. E domani il resto!
Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Terapia Breve Strategica
e Ipnositerapia