Cosa fare quando manca la motivazione?
Prima di passare al frustino e all’elettroshock possiamo tentare con qualche semplice trucco di veloce efficacia.
Ieri ho mostrato i primi otto, suggeriti dalla società di consulenza di carriera The Muse*, e oggi gli ultimi otto, anche questi tradotti e rivisti dal sottoscritto.
“Tieni a mente gli obiettivi”. Sembra di una banalità impressionante, ma lanciare costantemente – ma non ossessivamente! – un’occhiata ai tuoi obiettivi è fondamentale. Dove vuoi arrivare? Per cosa ti stai impegnando? Qual è il tuo scopo ultimo? E quello a medio termine? E quello più immediato? Qualunque sia la tua attività (lavoro, studio, passione…) svolgerla sarà più semplice se avrai costantemente ben chiaro perché la stai facendo e dove vuoi arrivare. Anche Ulisse, nel suo lungo viaggio, aveva in mente l’obiettivo di tornare a casa.
“Studia come funziona la mente”. Tranquillo, non devi iscriverti a Psicologia. In più la buona notizia è che se stai leggendo questo blog allora hai già assolto questo compito. Di che si tratta? Del fatto che spesso ci blocchiamo perché… non capiamo perché! Sapere come funziona la mente, cosa l’aiuta, cosa la rallenta, quali sono le scorciatoie e quali gli ostacoli, è un ottimo modo per migliorare e imparare a motivarsi. Così come un atleta impara a conoscere il proprio corpo per dare il meglio di sé, così chiunque di noi può trarre grandi vantaggi dal capire come funziona la mente. Leggere blog come Lo Studio Dello Psicologo, o libri come quelli che spesso linko in queste pagine, è un ottimo sistema.
“Aiuta gli altri”. Tutti conosciamo i benefici dell’imparare facendo, ma esistono anche quelli non meno importanti dell’imparare insegnando e dell’imparare aiutando. In linea generale, condividere i propri talenti e le proprie capacità (stando attenti a non sembrare saccenti, ficcanaso o rompiscatole come certi medici delle serie TV) è un ottimo modo per affinarle, nonché per migliorare la propria autostima e per motivarsi ad apprendere di più e a lavorare meglio.
“Non ti (s)forzare”. La motivazione o ce l’hai, o la stimoli, ma in nessun modo puoi sforzarti di fartela venire! Se nessuno di questi semplici stratagemmi funziona, o se semplicemente sei eccessivamente stanco, provato o annoiato, beh, fermati! Prenditi la giornata, fatti una lunga camminata, comprati un gelato; tanto, cercare di “farti venire la voglia” è del tutto inutile. Inoltre, riprendendo il punto 3, devi sapere che la mente funziona anche mentre fai altro: se un problema rimane in sospeso mentre fai altro, la tua mente comunque continuerà a lavorarci, e magari, non appena tornerai dalla pausa, …magia! La soluzione arriva apparentemente da sola!
“Rivedi il processo”. E se non fosse la motivazione a causarti problemi? Magari ti sei bloccato e non trovi più alcuna voglia di fare qualcosa per il semplice fatto che l’ordine in cui fai le cose, il processo che segui per svolgerle, non è il più adatto. Fermati un attimo e chiediti: “Come posso fare diversamente queste cose?”. Ancora una volta, conoscere come funziona la mente (e in particolare la tua) è un ottimo stratagemma. Per esempio, quando deve lavorare di fronte a un computer (ad esempio per fare una ricerca) o con compiti poco stimolanti, il sottoscritto sa di essere molto più produttivo la mattina: sarà quella la parte della giornata in cui metterò i compiti più difficili e noiosi.
“Immaginati arrivato!”. Cioè immagina te stesso arrivato alla meta, concluso il lavoro, giunto finalmente al tuo obiettivo! Se eviti di credere che risolva ogni problema, scoprirai che questo esercizio (da ripetere con un po’ di costanza) non è un’americanata. Hai mai conosciuto, infatti, quelle persone che fantasticano tanto sulle possibilità future e che sembrano sempre piene di energie e motivazione? Ecco, in pratica, come anche le neuroscienze hanno dimostrato, immaginare positivi scenari futuri, con te come protagonista, attiva il cervello e rilascia sostanze benefiche, che aumentano neurochimicamente la motivazione – con buona pace dei pessimisti.
“Lasciati ispirare (2)”. Io cito spesso un video di Steve Jobs in cui l’ex talento della Apple, in anni non ancora così sospetti (aveva ancora i capelli), disse: «Le persone si accorgeranno di poter raggiungere i propri obiettivi, qualunque essi siano, nel momento in cui si accorgeranno che non serve essere ‘speciali’». Non so descrivervi quanto sia stato motivante per me questa semplice frase, e quanto lo sia tuttora, al punto che la uso spesso nei contesti di formazione. Oltre a farti ispirare da storie e biografie di persone, famose e non, che “ce l’hanno fatta”, lasciati ispirare anche da video più o meno volutamente motivazionali: discorsi incoraggianti, presentazioni energiche, spiegazioni motivanti. Non dev’essere nulla di “Yea!”, ma semplicemente qualcosa che, per te, per come sei, per i tuoi obiettivi, risulti motivante e stimolante.
“Celebra i tuoi successi!”. Noi italiani siamo fantastici: ci lamentiamo di tutto! E così, una volta arrivati alla meta, o guardiamo in su (a quanti gradini mancano per quella dopo), o guardiamo in giù (alla fatica immane che abbiamo fatto per arrivare fin qui). E basta! Sono d’accordo che non bisogna esagerare, rischiando di trasformare la realtà in illusione, ma è davvero fondamentale saper riconoscere i propri meriti, e questo significa anche darsi un’energica pacca sulle spalle e magari festeggiare (con un’uscita al pub, con un piccolo regalo, con un qualunque gesto simbolico) il risultato raggiunto. Altrimenti, la motivazione per raggiungere quello successivo e per affrontare imprevisti e nuove sfide, ne risentirà.
Spero che vi siano piaciuti gli 8 stratagemmi di oggi e quelli della scorsa settimana. Quando li applicherete mi farà piacere sapere quali avete trovato più utili e più adatti alle vostre esigenze, e come li avrete modificati nel vostro personale modo.
Buon lavoro!
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Dott. Flavio Cannistrà
Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Terapia Breve Strategica
e Ipnositerapia